Chat No Nuke

off line

giovedì 10 dicembre 2009

IN VENETO SCOPPIA LA PRIMA BOMBA. E' IL NUCLEARE L'INCOGNITA ELETTORALE

Scoppia in Veneto la grana legata alle nuove centrali: sembra il Polesine la prima zona indicata. Polemiche e prese di posizione, in vista delle regionali del 2010


Una scelta a livello nazionale che pagheremo tutti con i nostri soldi (20 miliardi di euro), ma che ad alcuni cittadini costerà più caro, in termini di sicurezza e salute. All’indomani delle rivelazioni sulla lista delle “magnifiche 8” da parte dei Verdi («chiacchiere» secondo Scajola), nelle aree interessate si alza l’allarme, con amministratori locali e residenti ovviamente preoccupati all’idea di ritrovarsi un impianto nucleare nel giardino di casa (il ministro ne metterebbe uno nel suo, ha detto). Il panico, dopo quanto scritto ieri sul Corriere della sera e in base all’orientamento politico dell’esecutivo, punta deciso in direzione Nord, nel Veneto, regione che potrebbe ospitare la prima centrale della nuova era atomica nella zona del Polesine, a trenta chilometri da Chioggia. Istantanee le reazioni successive alla notizia circolata nella mattinata. Il governatore Giancarlo Galan, che si è già detto più volte favorevole ad una centrale atomica in Veneto, convertendo l’impianto a carbone di Porto Tolle, ha escluso la possibilità di un sito nucleare nella regione. «Dalle verifiche fatte insieme ai geologi, risulta che i siti vicino a Chioggia o nel Polesine non siano adatti perché c’è il fenomeno della subsidenza. Se ci fosse qualche novità, il ministro Scajola mi avrebbe senz’altro informato ». Quasi rammaricato della mancata opportunità il presidente Galan, al pari dell’assessore all’ambiente Conta, anche lui disponibile al nucleare in un territorio veneto già martoriato dalle infrastrutture energetiche. «E' quanto mai fuori luogo la localizzazione di una nuova struttura nucleare, a due passi da una delle più grandi centrali a carbone e dal primo e unico rigassificatore off-shore italiano », è stato il commento di Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto, che aggiunge: «Chi pensa di trasformare il Polesine nel luogo di destino di ogni infrastruttura scomoda e dannosa, avrà un’amara sorpresa alle prossime elezioni regionali Proprio la scadenza elettorale, fissata per il 28 e 29 marzo 2010, rafforza il fastidioso silenzio in cui a deciso di trincerarsi il governo, in virtù anche del segreto di Stato esteso nel 2007 agli impianti civili per la produzione di energia e dell’attuale ruolo di “copertura” affidato all’Enel, che ha in mano la lista dei siti da nuclearizzare, almeno fino alla creazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, prevista per il 15 febbraio. Così blindata, la situazione taglia fuori cittadini e amministratori locali, su cui piomberanno dall’alto scelte a senso unico che sembrano ormai prese. «Enel ed Edf hanno già fatto i sopralluoghi sui siti prescelti tra aprile e luglio - ha dichiarato ieri Angelo Bonelli -. Di questi sopralluoghi noi Verdi siamo in grado di indicare luoghi e date: la nostra è solamente un’operazione verità rispetto ad un governo che non solo ha deciso di ritornare al nucleare senza interpellare i cittadini, ma che continua a tenere nascosti i siti su cui intende realizzare le centrali». Il 19 e 20 dicembre in mille piazze italiane andranno in scena le primarie dell’energia organizzate dai Verdi per dire sì al solare e no a quel nucleare di cui i nostri governanti si vantano come fosse uno status symbol. «Io dico sì a dare disponibilità al nucleare - ci ha tenuto a far sapere il trevigiano ministro dell’Agricoltura Luca Zaia -, mantenendo fede alla volontà delle comunità e soprattutto con criteri di equità nazionale ». Il che lascia presagire come il Nord, con la sua prima linea leghista e alleanze collegate, possa pure accettare con compiacenza il simbolo del nucleare in giardino, ma a condizione che le scorie radioattive sbarchino altrove. Ipotizziamo il più lontano possibile, in quell’ignoto e sciagurato mondo chiamato Meridione.

Diego Carmignani da Terra

Nessun commento:

Posta un commento