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giovedì 17 dicembre 2009

CLIMA. GREENPEACE LANCIA SITO WEB SU CAMPAGNA 'ANTI CARBONE ENEL'

ONUFRIO: RICHIESTA DANNI 1,6 MLN NON CI INTIMIDISCE NE' ZITTISCE.

(DIRE) Roma, 17 dic. - "Enel, il piu' grande singolo emettitore di CO2 in Italia, ha chiesto a Greenpeace 1,6 milioni di euro per le azioni di protesta presso le centrali a carbone effettuate sin dal 2006". Lo ricorda l'associazione ambientalista, spiegando che proprio "per spiegare le ragioni di quelle proteste", lancia un sito web dedicato che raccoglie tutte le informazioni sulla campagna contro il carbone: www.greenpeace.it/enel . "In questi ultimi 3 anni- spiega il direttore Giuseppe Onufrio- Greenpeace ha fatto circa 15 azioni di denuncia nei confronti della politica dell'Enel sia sul carbone che sul nucleare". L'associazione ambientalista ha prodotto numerosi rapporti tecnici e ricorsi legali "in cui ha svelato a consumatori e azionisti, le politiche sbagliate della piu' grande azienda elettrica italiana", segnala Onufrio. Nonostante "una certa difficolta' di 'passare' sui media quando si critica uno dei principali inserzionisti pubblicitari, le informazioni sono comunque arrivate ai cittadini- aggiunge il direttore di Greenpeace- la richiesta milionaria di danni inviata da Enel a Greenpeace vorrebbe intimidire e zittire un'associazione indipendente, una voce critica e autorevole, ma noi abbiamo fiducia in molti giornalisti italiani ancora a schiena dritta".
La campagna pubblicitaria con cui Enel "sta sommergendo tutti i media- spiega Onufrio- contiene una falsita': quello di comunicare le tecnologie di cattura e sequestro della CO2 come se fossero gia' disponibili". A giudizio di Onufrio "si tratta, invece, di tecniche ancora allo stadio di ricerca che servono solo a tranquillizzare il pubblico facendo intendere che davvero le emissioni di CO2 dal carbone si possono trattare in questo modo".
Il sito che raccoglie tutte le informazioni sulla campagna contro il carbone messe in campo da Greenpeace contiene "una sezione per rapporti e approfondimenti sull'utilizzo del carbone e i suoi effetti sul clima e una sezione dedicata a immagini e video che documentano tutte le azioni di Greenpeace presso le centrali Enel (Brindisi, Genova, Civitavecchia, Porto Tolle)". Greenpeace in Gran Bretagna "ha recentemente vinto una causa sollevata con motivazioni analoghe da un'altra azienda elettrica, la cui richiesta di risarcimento era pero' 'solo' di 30 mila sterline", segnalano gli ambientalisti.
Enel "gia' oggi guida la classifica delle emissioni di CO2 con 44,4 milioni di tonnellate emesse", afferma Greenpeace. I piani di espansione del carbone gia' attuati (Civitavecchia) o quelli in corso (Porto Tolle, Rossano Calabro, Piombino), "aggiungeranno oltre 30 milioni di tonnellate di CO2 all'anno".
E proprio 'Enel clima killer' e' lo slogan "della nostra nuova piattaforma web- continua Onufrio- con i suoi piani di ulteriore espansione della produzione a carbone, infatti, Enel contribuira' ad accelerare i cambiamenti climatici". La richiesta di risarcimento di Enel "e' un tentativo arrogante di intimidazione e l'entita' dei supposti danni e' solo una misura degli extraprofitti prodotti nella centrale di Brindisi, la piu' inquinante d'Italia- conclude il direttore di Greenpeace- poi andiamo avanti e continueremo a protestare per difendere il Pianeta".

16:31 17-12-09

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