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martedì 7 aprile 2009

«Con l'energia rinnovabile in Puglia 5 miliardi €»

BARI - «Le energie rinnovabili possono portare in Puglia investimenti per 5 miliardi di euro, ma per non perdere il treno della green economy è necessario semplificare le procedure autorizzative ». Paride De Masi, patron della Italgest, ha lanciato ieri in Confindustria la sua previsione sul futuro delle rinnovabili: un settore che già vede la Puglia prima in Italia per produzione eolica e fotovoltaica. Una macchina lanciata a forte velocità di cui è necessario governare la traiettoria, tra istanze di crescita e tutela dell’ambiente. Anche perché, dopo vento e sole, alla porta bussano le biomasse. Il convegno di ieri, organizzato da Italgest e Enel Green Power e moderato dal direttore responsabile della «Gazzetta» Giuseppe De Tomaso, ha visto Nichi Vendola scandire le linee dello sviluppo possibile: «Siamo a 56 megawatt di fotovoltaico solare e a 960 megawatt di eolico e ne abbiamo altrettanti autorizzati», ha detto il governatore, che ha invitato a guardare l’energia «come a un pezzo del sistema di cui fanno parte acqua e rifiuti». Ed ha insistito, Vendola, su uno dei problemi principali, quello della congestione delle dorsali elettriche: «La Puglia - ha spiegato - esporta l’86% dell’energia che produce, lo fa in maniera rallentata perchè ci sono problemi sulla rete di trasmissione: perché deve farsi carico anche di pagare le multe? Non solo produciamo energia per la Padania, ma dobbiamo anche pagare la loro bolletta elettrica».

A Vendola ha risposto, indirettamente, Stefano Tosi di Terna: è stato programmato - ha detto - il potenziamento dell’infrastruttura di rete così da garantire il pieno utilizzo dei 1.600 MW di potenza in più previsti nei prossimi anni. Ma anche qui, ha avvertito, c’è il problema degli enti locali che spesso non remano nella stessa direzione. «Ai sindaci - è l’appello di Nicola De Bar tolomeo, presidente regionale di Confindustria - chiedo di abbracciare con convinzione questo campo innovativo: dimostriamo di essere un popolo concreto».

L’altro nodo dello sviluppo è la lentezza dei processi autorizzativi. Ma qui - garantisce l’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio, si sta facendo molto. «A oggi - ha detto Losappio - sono circa 170 le domande per impianti eolici ancora in attesa di essere esaminate, rispetto alle 484 presentate dal 2002». La Regione sta lavorando per risolvere il problema della legge 31/2008, impugnata dal governo: «Siamo pronti a ragionare sul divieto di installare il fotovoltaico in aree protette così come sulle Dia, ma difenderemo la norma degli accordi di programma così come quella che chiede di presentare i progetti insieme ad adeguate garanzie bancarie».

Gli fa eco Roberto Longo, presidente dell’Aper (associazione dei produttori): «Siamo anche noi per uno sviluppo regolato, e la Puglia sta facendo bene. Giusto contrastare chi presenta domande per prendere il numero di protocollo, sbagliato ostacolare il professionista che sviluppa un progetto serio e rispettoso delle regole. E sbagliato anche dare una corsia preferenziale ai progetti degli enti locali, che così diventano nostri concorrenti».

Losappio ha parlato di «un gran numero di richieste» per impianti fotovoltaici, tra cui un insediamento da 150 MW (3 volte la potenza installata in Puglia). Un’effervescenza che spiega il grande interesse del mondo bancario. Oltre ad Mps Finance (rappresentata dal vicedirettore generale Gabriele Gori), ieri è intervenuto anche l’ad di Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini: «Nel 2009 - ha detto - abbiamo stanziato 45 milioni per finanziare le imprese che operano nelle rinnovabili. Il nostro compito è essere molto attenti al livello qualitativo delle proposte. L’energia verde? Deve garantire un modello di sviluppo compatibile, ma non alternativo, al nucleare». Tema su cui Vendola continua a esprimere il suo fermo no. «È una risorsa che va gestita in modo molto particolare - è invece l’opinione di Francesco Starace, presidente di Enel Green Power - se in Italia se ne ricreano le condizioni, non vedo perché non approfittarne».
MASSIMILIANO SCAGLIARINI
da lagazzettadelmezzogiorno.it

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