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mercoledì 1 aprile 2009

Made in Italy il solare di nuova generazione

INNOVAZIONE/ Il gruppo Angelantoni, specializzato in tecnologie energetiche, si allea prima con la Techint e quindi con la Siemens per la produzione industriale

PATRIZIA FELETIG

La tecnologia italiana alla conquista del mondo nel solare termodinamico, chiamato anche solare a concentrazione. È considerato fra le varie forme di energia solare quella con il maggiore potenziale di sviluppo perché capace dei migliori rendimenti. È una tecnologia in cui l’Italia ha una buona posizione, a conferma del rapporto virtuoso che può instaurarsi tra ricerca pubblica e imprese private al fine di investimenti produttivi. Il progetto si chiama Archimede: l’ha realizzato l’Enea e ora acquista una dimensione industriale con l’acquisto della Siemens del 28% del produttore che lo sta realizzando costruendo i "tubi ricevitori a sali fusi" per centrali solari termodinamiche, l’Archimede Solar Energy della Angelantoni.
All’origine del solare a concentrazione made in Italy, c’è l’intuizione del Nobel per la fisica, Carlo Rubbia. Grandi specchi parabolici concentrano la luce del sole su un tubo ricevitore, dentro il quale scorre un fluido. Nel solare termodinamico tradizionale si usa un olio, Rubbia l’ha sostituito con una miscela di sali fusi che raggiunge maggiori temperature (550° contro 380) moltiplicandone l’efficienza. L’energia solare è "trasportata" in un serbatoio ad accumulo, utile per supplire ai momenti di scarsa insolazione. Il serbatoio è in contatto termico con uno scambiatore di calore che genera vapore utilizzato per muovere delle turbine collegate agli alternatori che generano corrente elettrica. La differenza è nel fluido utilizzato, che nella versione italiana è più redditizio. Già si trovano centrali termodinamiche in diverse zone aride e assolate del mondo (per produrre 1MW servono mediamente di 24 ettari di superficie): in California è in funzione da 20 anni un impianto termodinamico nel deserto del Mojave e ora se ne sono aggiunti altri 8 per una capacità totale di 350MW. In Spagna ci sono due impianti per una potenza totale di 50MW. I costi di installazione per impianti di tali dimensioni oscillano tra i 2,5 e 4,8 milioni per MW.
Questa tecnica di captazione dell’energia solare produce elettricità in maniera costante, senza interruzione e in grandi quantità. La miscela di sali fusi brevettata dall’Enea è economica, non è infiammabile, non è inquinante come l’olio minerale altrimenti usato. Il cuore di un impianto solare a concentrazione è il tubo ricevitore, la componente a più alto contenuto tecnologico. Quando nei laboratori Enea di Casaccia e di Portici si è cominciato a lavorare sul progetto di solare termico con fluido di scambio formato da 60% di nitrato di sodio e 40% di nitrato di potassio, ci si scontrò con il problema di un modello di ricevitore ad alta efficienza e buona stabilità. I due fornitori presenti sul mercato mondiale non erano in grado di soddisfare le specifiche tecniche di un tubo capace di resistere alle altissime temperature richieste dalla tecnologia a sali fusi. Il team di ricercatori diretto da Mauro Vignolini selezionò allora una rete di aziende specializzate nella lavorazione di materiali speciali, alle quali trasferì le conoscenze sviluppate nel campo dei film sottili, saldature vetrometallo e deformazioni termomeccaniche. Nei 7 anni di sviluppo sono state coinvolte l’Itiv per l’assemblaggio dei componenti del tubo, la Polo per la creazione del vuoto nell’intercapedine del tubo captante la radiazione e l’esterno di protezione, la Steroglass per la saldatura del soffietto metallico di dilatazione con il tubo esterno di protezione in vetro. Nel 2007 tutte le competenze sono confluite nella Archimede Solar Energy controllata dalla Angelantoni Industrie, 130 milioni di fatturato e 750 dipendenti tra Italia, Francia, Germania, India e Cina.
Il progetto di fattibilità della tecnologia Enea si concretizzerà fra un anno e mezzo con un impianto commerciale da 5MW (scalabile a 30) che integra la centrale termoelettrica a gas dell’Enel a Priolo Gargano in provincia di Ragusa. Il progetto Archimede ha coinvolto competenze produttive multidisciplinari. Ronda Reflex, azienda di pannelli specchianti ha brevettato innovativi specchi parabolici polimerici con sottile rivestimento in vetro a specchio. La Duplomatic infine, specializzata negli azionamenti oleodinamici di precisione, ha messo a punto un sistema per la movimentazione degli specchi parabolici.

da repubblica.it

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