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giovedì 23 aprile 2009

Nucleare e stoccaggio di CO2 va in onda il clima-business

Simonetta Lombardo da Siracusa

ATTUALITA' - G8 AMBIENTE A Siracusa si è aperto il summit dei ministri. La Prestigiacomo punta tutto sulle tecnologie a basse emissioni, come i depositi sotterranei di carbonio. I colossi energetici presenti applaudono timidamente.

Siracusa, lontani milioni di miglia da Kyoto e anche - presumibilmente - da Copenaghen. Qui vanno di moda il clima-business, il nucleare e le grandi opere.

In attesa del gatto grande, dell’inviata di Obama Lisa Jackson che arriverà domani, i potenti del mondo parlano di cambiamenti climatici ma soprattutto di tecnologie per mitigarli. Un dibattito orientato in partenza dall’Agenzia internazionale per l’energia e dalla Banca mondiale che hanno fornito, già all’inizio di aprile a Trieste, la ricetta per uscire dall’incubo del riscaldamento globale: occorre una «rivoluzione tecnologica energetica» in cui la maggior parte della riduzione delle emissioni viene dall’efficienza energetica (36%); dallo sviluppo delle rinnovabili (21%); dall’introduzione di cattura e stoccaggio del carbonio (19%) e per il resto - un 24% circa - dal nucleare.

Diavolo e acqua santa in salsa siracusana.Come previsto, i G8 - che poi a Siracusa sono G20 perché sono presenti molte delle economie in rapido sviluppo, a partire dalla Cina e dall’India - passano la prima piovosa giornata di lavori al castello Maniace dell’isola Ortigia a discutere patti economici su questi elementi più promettenti del mix energetico anti effetto serra e a incassare il plauso (in verità non entusiasta e tanto meno plebiscitario) da parte delle industrie private invitate a partecipare in gran numero a questa sessione: Enel, Eni, Fiat, la star francese del nucleare Areva, Mitsubishi, Gazprom e via elencando.

Confindustra, sullo sfondo, nicchia poco convinta: meglio puntare sull’efficienza energetica, rileva nel suo intervento pomeridiano il responsabile ambiente Aldo Fumagalli.La prudenza, in investimenti a rischio come quelli degli stoccaggi di CO2 è d’obbligo. E in effetti a Siracusa ad aprire la strada è proprio il governo italiano. Il ministro Stefania Prestigiacomo lo aveva detto chiaro già nel brieing per i giornalisti: un deposito di carbonio per ogni nuova centrale elettrica. Ieri lo ha ribadito: «Il nostro obiettivo è la disseminazione di tecnologie a basso contenuto di carbonio», leggi nucleare e stoccaggio della CO2.

Firma, una solare Prestigiacomo in tailleur rosa vivace e sciarpa di seta grigia, l’accordo Italia Australia per il sostegno del Global carbon capture and storage institute il cui scopo è «attivare e sostenere la realizzazione di progetti dimostrativi a scala industriale in un orizzonte temporale al 2015, in modo da rendere la tecnologia della Ccs commercialmente disponibile entro il 2020». Soldi già investiti in questa ricerca: 55 milioni di dollari da parte del governo australiano, una ventina di progetti sperimentali attivi in tutto il mondo.

E in Italia, Enel ed Eni stanno già lavorando per capire come portare allo stato liquido il carbonio prodotto dalla centrale elettrica di Brindisi per trasportarlo - via autostrada su camion cisterna - nel deposito geologico di metano di Cortemaggiore, in piena pianura Padana. Ma non basta: è già finanziata dall’Unione europea, nell’ambito di 12 progetti pilota nel vecchio continente, la realizzazione di un impianto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica prodotta dalla centrale elettrica di Porto Tolle, che si vuole riconvertire a carbone con un finanziamento europeo da 100 milioni di euro.

Unico neo, il costo tecnico della trasformazione e stoccaggio: si parla, in casa Enel, di una somma che varia da 20 a 40 euro a tonnellata, più di quanto non costi acquistare un credito di emissione di carbonio e il tutto, naturalmente, al netto dei veri costi ambientali ed energetici globali: qualcuno ha calcolato le emissioni dei camion cisterna che andrebbero su è giù per le autostrade italiane?In realtà, nel dibattito siracusano, il vero fan di queste nuove mirabolanti tecnologie sembra essere il governo più che le aziende che in buona parte si limitano a chiedere più intervento pubblico.

Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, pur ricordando la sicurezza della tecnologia di stoccaggio («una volta sequestrata - spiega con cupa metafora - l’anidride carbonica rimane sigillata nella sua bara sotterranea») ma si tratta di una «soluzione parziale e provvisoria»: se ne può catturare e stoccare poca, non più del 5-10% delle emissioni antropiche. «Un primo sviluppo su vasta scala di tecnologie a basse emissioni di CO2 - rincara la dose l’ad di Enel Fulvio Conti - è necessario ma non è economico e quindi non può reggersi solo sull’impegno del mondo dell’industria». Per venire incontro a questa richiesta, assicura il ministero dell’Ambiente, i governi troveranno risorse «nei pacchetti di incentivi finanziari attualmente in discussione».

da terranews.it

2 commenti:

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  2. Salve,

    mi intrometto per segnalare (constatato che i media continuano ad ignorare i comunicati stampa che gli vengono inviati) che il 29 Aprile a Ghilarza e Cagliari si terranno due conferenze per rilanciare la petizione "Non abbiamo bisogno del nucleare", indetta dal movimento politico Per il Bene Comune e che ha visto una massiccia adesione proprio dei cittadini sardi nella sua versione online.
    Gli incontri avranno come obiettivo quello di sensibilizzare ed informare i cittadini su una vicenda, questa del ritorno al nucleare, volutamente trattata dai media in maniera propagandistica e non reale. Sarà possibile sottoscrivere la petizione in quelle sedi.

    L'intento è anche quello di far conoscere Per il Bene Comune in Sardegna, con la speranza che persone di buone volontà inizino ad organizzarsi per dar vita ad una realtà locale sarda del movimento che possa raccogliere e far partecipare i cittadini onesti e desiderosi di impegnarsi per il bene comune della propria terra, sempre più nelle mire di deturpatori dell'ambiente, della salute e delle risorse.

    Per il Bene Comune
    http://www.perilbenecomune.org

    La petizione Online:
    http://petizione.perilbenecomune.org

    Informazioni sulle conferenze del 29 Aprile:
    http://www.perilbenecomune.org/index.php?mod=blabla&menu_id=&news_id=129&myaction=read_news

    Grazie per lo spazio e in bocca al lupo a voi e la vostra terra.

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