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giovedì 18 febbraio 2010

USA, I RETROSCENA DEL NUCLEARE


Stati Uniti Con la concessione di 8,3 miliardi per la costruzione di due nuovi reattori il presidente Obama strizza l'occhio ai repubblicani. In cambio vuole l'appoggio al Senato alla legge sul Clima. Ma gli ambientalisti non ci stanno e alzano le barricate

Più nucleare per tutti. Il presidente Barack Obama ha annunciato martedì di voler assegnare 8,3 miliardi di dollari in prestiti per la costruzione di due reattori nucleari. I primi, dopo trent'anni, dalla fuga di gas radioattivi dalla centrale di Three Miles Island.
Il prestito verrà erogato alla Southern Company per la centrale di Burke, in Georgia per mettere in funzione i due nuovi impianti entro il 2016. Secondo fonti ufficiali riportate da Afp (France-press) il budget di Obama del 2011 triplicherà i prestiti garantiti per nuove centrali nucleari. Oltre 54 miliardi di dollari, una vera pioggia di dollari per garantire che il nucleare rimanga una componente essenziale delle fonti di approvvigionamento Usa.
Per rendere popolare un argomento controverso come il nucleare Obama prova ad edulcorarlo con l'occupazione. «Un'opportunità per creare 3.500 posti di lavoro subito ed altri 800 entro il completamento», ha spiegatodurante il suo discorso sul futuro del settore energetico, tenutosi al centro di formazione professionale a Lanham, in Maryland, dell'Ibew, il sindacato dei lavoratori del settore energetico.
Parte di questi fondi erano già stati allocati dall'amministrazione Bush nel 2005, per sviluppare progetti nel campo energetico per ridurre o sequestrare le emissioni di gas serra. Ma nessun prestito fino a oggi era stato concesso nel settore del nucleare. Il cambio di rotta potrebbe essere letto però come una strategia per convincere i Repubblicani a firmare l'American clean energy and security act, la legge sul clima e riforma energetica, in attesa di essere approvata dal Senato. «Queste centrali taglieranno l'equivalente delle emissioni di CO2 di 3,5 milioni di auto», spiega Obama per tranquillizzare gli ambientalisti.
E ammonisce «Noi proseguiremo a supportare il nucleare insieme ad un sistema di incentivi per sviluppare energie pulite. Dobbiamo far passare la legge sul clima».
Le associazioni degli ambientalisti e dei consumatori però non ci stanno. «Supportare il nucleare per aiutare l'ambiente è una scelta assurda da parte di Obama», spiega Tyson Slocum, di Public Citizen a Terra. «Non esistono sistemi di stoccaggio appropriati e tecnologie abbastanza sicure per il nucleare ». Greenpeace invece non crede alle promesse di «una nuova generazione di centrali nucleari sicure e pulite». Per l'associazione ambientalista «non esiste una cosa sicura come una "dose di radiazioni" e solo perché l'inquinamento derivante dal nucleare è invisibile e non contempla CO2 non significa che sia "pulito"».
Che Obama sia un amico dell'atomo non è una novità. Una pioggia di denaro era giunta durante la sua campagna elettorale del 2008 da imprese legate all'energia nucleare come Westinghouse ed Exelon. Decisioni che potrebbero però costargli in termini di popolarità. «Oltre che essere impopolari - ammonisce Slocum - i costi delle centrali graveranno sulle tasche dei contribuenti».

Emanuele Bompan da Terra

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