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giovedì 4 febbraio 2010

Tornare al nucleare? Ecco i pro e i contro

Circa un anno fa, proprio mentre negli USA il presidente appena insediato, Obama, annunciava un piano ambizioso a favore delle energie rinnovabili, l'Italia guardava indietro e decideva di tornare al nucleare.
Era il 24 febbraio 2009, ventidue anni dopo il referendum popolare del 1987 che aveva bandito le centrali dal nostro paese. “Dobbiamo svegliarci da questo lungo sonno”: con queste parole Silvio Berlusconi annunciò di aver siglato, al termine di un vertice con il premier francese Sarkozy, l'accordo di cooperazione tra i due paesi per la costruzione, entro il 2020, di quattro centrali nucleari di terza generazione (con tecnologia EPR francese) sul suolo italiano.
La posizione del Governo è chiara: “Tornare al nucleare significa stare al passo con il progresso”. L'opposizione di associazioni ambientaliste e comitati locali, nelle regioni candidate ad ospitare gli impianti, è altrettanto netta. Ma al di là della contrapposizione storica tra fautori e detrattori dell'energia dell'atomo, oggi il dibattito si sposta sulle questioni concrete. Quanto ci costa tornare al nucleare? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? E dove saranno costruiti i reattori?
“Il nostro progetto non si limita all'accordo con la Francia” dice il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all'energia, Stefano Saglia “e prevede di realizzare nei prossimi 20 anni almeno otto reattori, pari a una produzione di circa il 20% del nostro fabbisogno energetico”.
“Il nucleare non esclude lo sviluppo di energie rinnovabili” prosegue Saglia, “in entrambi i casi si abbattono le emissioni di CO2 e si riduce la nostra dipendenza energetica”. Sì, ma le scorie radioattive? “Il problema dello smaltimento esiste, è inutile negarlo”risponde Saglia “non c'è ancora una soluzione definitiva, ma i depositi di scorie vengono gestiti in tutti i paesi. Nel mondo ci sono 439 reattori attivi, e in 50 anni di storia del nucleare non si sono mai verificati incidenti dovuti alle scorie”.
Ma è realistico pensare agli impianti nucleari in un paese dove la TAV è bloccata da anni? “Voglio essere chiaro” spiega Saglia “non si può fare un investimento simile contro la volontà degli enti locali. Per questo spiegheremo ai sindaci, alle province e alle regioni che ospitare una centrale è una grande opportunità economica. È vero che abbiamo disciplinato per legge la possibilità estrema di sostituirci agli enti locali nelle autorizzazioni (come è previsto anche dall'art. 120 della Costituzione), ma noi vogliamo partire dal basso, con il consenso della gente”.
Consenso che si crea anche parlando di cifre: “Il megawatt nucleare, al netto dei costi di ammortamento, ci costerebbe circa 40 euro a MW/h” conclude Saglia “invece dei 65 euro che paghiamo attualmente”.
Sergio Ferraris, giornalista scientifico e direttore di Qualenergia, dubita però delle stime ufficiali sui costi del nucleare: “Le nuove centrali dovrebbero costare circa 30 miliardi di euro secondo Governo e Confindustria, ma i costi di realizzazione con questa tecnologia (l'EPR francese) non sono mai certi. Ce lo dimostrano gli esempi europei di Flamanville in Francia e di Olkiluoto in Finlandia, che oggi è al centro delle polemiche con 3 anni di ritardo accumulati e un budget quasi raddoppiato”.
“Poi ci sono i costi per lo stoccaggio delle scorie e per il decommissioning (lo smantellamento a fine vita dell'impianto)” osserva Ferraris, “che è estremamente oneroso. Alcuni tecnici sostengono addirittura che smantellarli costa quanto costruirli”. C'è un punto su cui tutti, politici e ambientalisti, sembrano d'accordo: “Occorre fare un Deposito Nazionale per le scorie radioattive” conferma Ferraris “non si può pensare di esportare la propria eredità nucleare in altri paesi. Dobbiamo occuparcene noi, e mettere le scorie in sicurezza per almeno 300 o 400 anni.”

da ecoradio.it

1 commento:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=PURQ7BLCVgY&feature=player_embedded

    obama ed il nucleare........
    ha anche triplicato i finanziamenti per incoraggiare la costruzione di nuovi reattori, da 18 ad oltre 50miliardi....

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