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mercoledì 18 novembre 2009

LE NAVI DI GREENPEACE TORNANO ALL'ARREMBAGGIO DEL NUCLEARE FRANCESE




Energia L’azione degli ambientalisti contro il cargo che trasporta in Finlandia i pezzi del nuovo reattore

Mar Baltico, 16 novembre 2009. La nave Arctic Sunrise di Greenpeace, battente bandiera olandese, abborda il cargo Happy Ranger della Biglift in navigazione tra la Germania e la Danimarca. Il cargo era atteso al porto di Rauma, nella Finlandia occidentale. A bordo ci sono i generatori di vapore per la nuova terza unità della centrale nucleare Epr di Olkiluoto, la cui costruzione è stata autorizzata nel 2002. Al momento dell’abbordaggio i sei attivisti di Greenpeace presenti sulla Arctic Sunrise, tra cui l’italiano Rossano Filippini, hanno aperto uno striscione con la scritta “Nuclear madness, made in France” (Follia nucleare, prodotta in Francia). Con l’azione di protesta, l’associazione ambientalista internazionale vuole sottolineare i pericoli di «una scelta che espone le popolazioni al rischio delle radiazioni mettendo a repentaglio anche le politiche di protezione del clima». Greenpeace chiede al governo finlandese di riconsiderare la scelta e fermare i lavori del cantiere. La nave cargo olandese trasporta una delle componenti principali del nuovo reattore nucleare Epr della francese Areva: la cosiddetta terza generazione. Olkiluoto (Finlandia) e Flamanville (Francia), allo stato attuale sono le uniche centrali Epr in costruzione nel mondo. Il mese scorso le agenzie di sicurezza nucleare di Finlandia, Francia e Regno Unito hanno pubblicato una valutazione congiunta sul sistema di controllo d’emergenza del nuovo reattore: non soddisfa «i minimi requisiti sulla sicurezza nucleare». Gli ambientalisti puntano il dito anche contro i costi economici e ambientali. «La scelta nucleare costerà alla Finlandia anni di ritardo sulle politiche di protezione del clima. Così facendo il governo finlandese ha chiuso la porta agli investimenti in fonti rinnovabili e risparmio energetico», ha dichiarato Lauri Myllyvirta, responsabile “Campagna energia” di Greenpeace Nordic. Il ritardo nella costruzione dell’Epr di Olkiluoto ha ormai superato i tre anni, con i costi schizzati da 3,2 a 5,5 miliardi di euro. Perdite che in parte saranno coperte dai contribuenti francesi (Areva è per l’80 per cento del governo di Parigi) ma in misura maggiore da quelli finlandesi, con 600 euro pro capite. L’Agenzia internazionale per l’energia dell’Ocse ha ribadito che il nucleare non aiuta il clima: anche il più ambizioso programma (due reattori nuovi al mese fino al 2030) consentirebbe una riduzione delle emissioni di pochi punti percentuali. Il potenziale delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, viceversa, è dieci volte superiore. «L’energia nucleare è un vicolo cieco. Le alternative sono disponibili, veloci da realizzare e soprattutto pulite», commenta Jan Beranek, responsabile della “Campagna nucleare” di Greenpeace International.

Alessandro De Pascale da Terra

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