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martedì 3 marzo 2009

Centrali nucleari in Italia: coro di 'NO' dalle Regioni

La netta presa di posizione, all'indomani dell'accordo Italia-Francia sulla costruzione di quattro nuove centrali nel nostro Paese, è dei presidenti di Puglia, Piemonte, Lazio ed Alto Adige, con quello della Toscana che ribadisce un "no" ma a titolo personale

Centrali Nucleari? Non nelle nostre regioni. La netta presa di posizione, all'indomani dell'accordo Italia-Francia sulla costruzione di nuove centrali nucleari nel nostro Paese, è dei presidenti di Puglia, Piemonte, Lazio ed Alto Adige, con quello della Toscana che ribadisce un "no" ma a titolo personale, mentre il sindaco di Ragusa, e il presidente della provincia, come quello di Viterbo, esprimono un netto parere contrario. Il governatore della Lombardia, Formigoni, si era limitato a dire "vedremo, valuteremo, verificheremo".

"La Puglia si presenta come territorio off limits per qualunque ipotesi di centrale nucleare" ha affermato convinto oggi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che definisce l'accordo "sciagurato", anche perché non tiene conto della realtà del territorio italiano, "una striscia allungata e densamente popolata, un Paese la cui antropizzazione é così capillare che è difficile immaginare il ritorno a cicli industriali affetti da gigantismo e con problemi di gestione dell'emergenza praticamente insolubili". "Non vogliamo il nucleare in Piemonte", ha ribadito la presidente della Regione, Mercedes Bresso, ricordando che il Piemonte ha scelto di puntare sulle energie rinnovabili, investendo 300 milioni di euro fino al 2013.

"Il nostro no al nucleare - ha sottolineato - riguarda anche lo scenario economico, non solo quello ambientale. Il Piemonte ha iniziato un cammino nella direzione delle energie rinnovabili un anno fa, producendo così opportunità di lavoro e miglioramento della qualità del territorio". Un "no" a centrali nucleari nel Lazio viene dal vicepresidente della regione, Montino e dall'Assessore all'ambiente, Zaratti, mentre il presidente Marrazzo ricorda che non si ha bisogno "di una rincorsa a un nucleare, magari con tecnologie obsolete e collocato in aree del nostro territorio che già soffrono di un'elevatissima concentrazione di strutture di produzione energetica". Il ritorno all'energia nucleare "è una strada completamente errata che comporta rischi e problemi", sottolinea l'assessore altoatesino all'energia, Michl Laimer. "Il governo dovrebbe invece puntare sempre più sul risparmio e l'efficienza energetici e sulle fonti rinnovabili di energia".

"Personalmente - afferma il presidente della regione Toscana, Claudio Martini - sono contrario a una centrale nucleare nella mia Regione, ma il mio mandato scade nel 2010 e la decisione toccherà a chi verrà dopo di me". La Lombardia non si candida ad ospitare una delle quattro centrali nucleari che saranno costruite in Italia ma nemmeno dice un no preventivo all'ipotesi. "Vediamo, valutiamo, verifichiamo" ha detto ieri il presidente della Regione Roberto Formigoni: "non c'é nessuna decisione né predecisione. Non c'é un no preventivo come non c'é un sì preventivo".

da lanuovaecologia.it

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