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venerdì 13 marzo 2009

Nucleare. Accordo Italia-Francia: critiche da Bruxelles

La costruzione di nuove centrali ci porterà fuori dalle regole Ue

La firma dell'accordo tra Italia e Francia sul nucleare vista da Bruxelles: la non adesione alle regole Ue sul cambio climatico (che implicano la conversione verso energie alternative) implicherà il pagamento di multe che si riverseranno sulle nostre tasse. L'eurodeputato Umberto Guidoni spiega come funziona e perché il nucleare è più costoso.

La firma dell'accordo sul nucleare tra Italia e Francia vista da Bruxelles. L'Unione europea aveva infatti approvato, lo scorso dicembre 2008 e dopo anni di ricerche e dibattiti, la legislazione in materia di cambiamento climatico, fatta passare a Bruxelles prima dal Consiglio europeo e quindi adottata in maniera definitiva dall'Europarlamento nel febbraio scorso.

La legislazione approvata dal Consiglio vincola gli stati membri ad impegnarsi su: - riduzione di almeno il 20% di emissioni di gas effetto serra entro il 2020, da portare al 30% se altri Paesi industrializzati seguiranno l'esempio europeo; - aumento del 20% dell'efficienza energetica a livello europeo entro il 2020; - aumento al 20% (dal 7% attuale) della quota europea di consumi derivanti da fonti rinnovabili (sole, vento, biomasse), da realizzarsi con oneri ripartiti tra i 27 Stati membri. A febbraio, l'Europarlamento ha poi sottolineato l’urgenza di integrare la questione del riscaldamento globale e conseguente cambiamento climatico in tutti i settori e in tutti gli ambiti politici come nuovi elementi chiave.

L'accordo tra il presidente francese Nicolas Sarkozy (peraltro forte sostenitore della nuova legislazione Ue insieme al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso) ed il premier italiano SIlvio Berlusconi, punta alla produzione di energia elettrica attraverso centrali nucleari. Da Bruxelles, una delle prime voci a contestare l'accordo è quella dall'Europarlamentare Umberto Guidoni (Sinistra unita europea), che ha messo in guardia: le nuove regole europee implicano lo stanziamento di fondi per 100 miliardi di euro, per raggiungere entro il 2020 gli obiettivi stabiliti; l'accordo sottoscritto con la Francia avrà bisogno di circa le stesse risorse, che verrebbero per la maggior parte spese in edificazione degli impianti nucleari. Come farà l'Italia a sostenere economicamente entrambi i progetti energetici? Inoltre, non essere in regola con la legislazione europea porterà al pagamento di ammende che dovranno finanziare tutti i contribuenti pagandole con le tasse.

Guidoni, intervistato nel suo ufficio a Bruxelles, ricorda inoltre che il finanziamento investito nella costruzione di nuovi impianti non porterebbe allo stesso risparmio in termini di approvvigionamento energetico garantito invece dalle fonti rinnovabili. «Il nucleare è un'energia del secolo scorso», spiega lo scienziato astrofisico, ex astronauta dell'Esa (Agenzia spaziale europea) e deputato europeo, ricordando che se cinquant'anni fa il nucleare era davvero una tecnologia avanzata che vinceva, nel rapporto tra quantità di energia prodotta e costi, le alternative naturali (sole, eolica ecc.), ora, con gli sviluppi scientifici degli ultimi anni non sarebbe più così. I costi del nucleare proseguono negli anni, anche una volta che la centrale viene chiusa (i reattori continuano e necessitare manutenzione e raffreddamento). Il nucleare implica inoltre l'importazione dell'uranio: una spesa ulteriore, che implica nuovamente dipendenza energetica (come con il gas o carbone) perché l'uranio in Italia non c'è. La filiera produttiva dell'uranio implica anche il suo arricchimento (che in Italia non avviene) ed il suo smaltimento (che in Europa avviene solamente in Gran Bretagna). «Stiamo pagando ancora i costi della chiusura del nucleare 20 anni fa, avverte Guidoni. I cittadini italiani possono controllare sulla bolletta elettrica che ci arriva periodicamente a casa: la voce "A20" riguarda proprio i costi di smantellamento delle centrali chiuse in seguito al referendum del 1987.

(da bruxelles lucrezia cippitelli)
da agenziami.it

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