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lunedì 9 marzo 2009

Verdi Puglia: “La scelta del nucleare è ipocrita e miope”

“Non siamo pregiudizialmente contrari al nucleare, ma la scelta del Governo nazionale di tornare a pensare a questo tipo di energia, presentata come strategica ed utile a risolvere il problema della crisi economica, a noi sembra una soluzione ipocrita e soprattutto miope”.
E’ il responsabile energia dei Verdi, Erasmo Venosi, ad illustrare in una conferenza stampa i punti di criticità della scelta di Berlusconi che mira a realizzare in Italia il programma nucleare con il reattore francese EPR, denominato di terza generazione per alcuni rafforzamenti nella sicurezza.

L’obiettivo è la produzione nel 2020 di un quarto del fabbisogno energetico attraverso l’installazione di 4 reattori EPR.

“Tante le nostre obiezioni – ha detto Venosi – perché se produrremo il nucleare con questo tipo di tecnologia, il rischio ambientale resterà alto e sarà comunque costosissima la produzione di kwh”.

L’uranio disponibile durerà solo 40 anni e l’Italia, non avendo a disposizione questo tipo di risorsa, dipenderà nella fornitura da soli tre paesi. Inoltre, il fabbisogno di acqua per il raffreddamento è pari a 2,5 volte il consumo giornaliero degli italiani.

Anche in termini di ritorno economico i Verdi non nascondono la loro perplessità. “Non è vero che il nucleare costa poco, quel poco di cui si parla è relativo ad impianti vecchi che hanno già ammortizzato i costi di impianto. Il Parlamento – sottolinea Venosi - dovrà approvare una legge su chi si fa carico di eventuali danni provocati dal nucleare. L’impegno dell’Enel sarà tra i 9 e i 10 miliardi, onere che comporterà un indebitamento progressivo dell’ente, il quale registrerà ritorni solo verso la fine del prossimo decennio. In Italia, inoltre, 4 reattori non bastano perché ce ne vorrebbero almeno sei”.
Quindi un no assoluto al nucleare? “Se si realizzasse un reattore di quarta generazione che utilizza torio e non uranio e con un incremento notevole delle sicurezze, noi Verdi non diremmo di no”.

Il rischio che si costruisca un impianto poco sicuro è d’altronde soprattutto pugliese, perché l’allocamento geografico di un reattore nucleare deve seguire criteri di tipo geologico e sismologico e solo la Puglia ha caratteristiche adatte all’allocazione del reattore.

“Per questo – ha detto il consigliere regionale dei Verdi e assessore all’Istruzione, Mimmo Lomelo – abbiamo scritto una lettera a tutti i sindaci pugliesi chiedendo loro se il Comune che amministrano sia disponibile ad ospitare una centrale nucleare nel proprio territorio”.

“La Francia – rincara la dose Lomelo - non è riuscita a ‘sbolognare’ i suoi 4 reattori a nessun Paese africano, e poi Sarkozy è riuscito a piazzarli a Berlusconi. L’Italia ha detto no al nucleare con un referendum ed anche nel piano energetico regionale abbiamo puntato tutto sulle rinnovabili”.

Tra le iniziative dei Verdi pugliesi l’istituzione a Bari di un osservatorio nazionale che, tramite sito web, fornirà informazione tecnica sul nucleare ed un convegno nazionale in aprile, sempre a Bari, in cui scienziati e tecnici si confronteranno sul problema".

da andrialive.it

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