Chat No Nuke

off line

mercoledì 18 marzo 2009

L'Italia e i costi imprevisti del nucleare

Solo due settimane fa analizzavo la "nuova" politica nuclearista del governo italiano, confrontando cifra per cifra la situazione di un paese come il nostro che decide nel 2009 di cominciare ad impiegare il nucleare ed un altro come la Spagna che non oltre il 2020 ne sarà totalmente privo.

Uno degli innumerevoli fattori a sfavore delle scelte nostrane consisteva nell'elevatissimo costo di costruzione di queste "modernissime" centrali: circa 4 miliardi di euro il costo di una singola centrale EPR da 1.6 GW. Uso l'imperfetto "consisteva" non a caso. Tra poco vedremo il perchè...

L'accordo tra EDF (ente energetico francese) ed ENEL prevede la costruzione di ben 4 centrali da dispiegare sul territorio italiano, per un costo complessivo, quindi, di circa 16 miliardi di euro, ovvero quanto l'Italia spende per l'importazione di energia elettrica dall'estero in più di 10 anni.
Tutto questo senza considerare i costi di manutenzione (decisamente maggiori rispetto alle tecnologie "pulite") e delle materie prime (il prezzo dell'uranio naturale è salito dai 37.5 dollari per libbra del gennaio 2006 ai 113 dollari per libbra dell'aprile 2007, un aumento del 300% in 15 mesi!).

In tutta questa faccenda, per nulla conclusa e difficilmente invertibile vista la tenacia e l'avventatezza con cui si è intrapreso questo percorso molto accidentato, si è infilata una recente notizia proveniente dall'estero, dalla Finlandia per l'esattezza, che dovrebbe far riflettere e non poco i nostri fervidi nuclearisti di governo, ma che invece è stata fatta passare sotto silenzio per l'ennesima volta.

L'isola di Olkiluoto, appartenente al comune di Eurajoki (meno di 6 mila abitanti), è celebre nello stato finlandese poiché in essa avverrà la costruzione della più discussa centrale nucleare degli ultimi anni: l'impianto EPR Olkiluoto 3.
Ci interessa questo impianto per un motivo particolare: la centrale è del tutto identica a quelle che popoleranno entro il 2020 il nostro paese.
Il costo preventivato per questa centrale consisteva inizialmente in 3,2 miliardi di euro, con un tempo di realizzazione di 3 anni. Doveva essere inaugurata questo stesso anno, il 2009. Eppure, in soli 3 anni di lavoro, sono stati accumulati già ben più di 3 anni di ritardo. La centrale non sarà pronta nemmeno per il 2012.

Non solo, il costo iniziale pari a 3,2 miliardi è salito "magicamente" di 1,7 miliardi di euro: 5 miliardi è la stima attuale del costo di una sola centrale secondo Areva, il costruttore francese responsabile della centrale assieme all'ente energetico nazionale finlandese TVO.
Infine, secondo quanto riporta la testata giornalistica finlandese Kauppalehti, i costi aggiuntivi che i cittadini dello stato scandinavo saranno costretti ad accollarsi sulle proprie bollette, oltre a quelli già preventivati, saranno pari ad oltre 3,5 miliardi di euro.

Tutto ciò, naturalmente, rappresenta tutto sommato una previsione fin troppo ottimistica, giacché i due "costruttori" stanno impiegando gran parte del loro tempo con sfide legali ad alta tensione, con richieste di risarcimento reciproche di oltre 2 miliardi di euro.

Per terminare, si aggiunga quanto riferito da Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, il quale riporta la notizia delle 2100 "non conformità" rilevate dall'Autorità di Sicurezza Nucleare Finlandese.

Ora prendete questa storia, ambientata nell'efficiente Finlandia, con la centrale nucleare identica alle 4 future centrali italiane, aggiungete il costruttore francese così come l'avremo noi in Italia, l'aumento dei costi, gli enormi ritardi, le cause di risarcimento e trasportate il tutto nella nostra penisola.
Cosa pensate ci dovremo aspettare?

da alessandrotauro.blogspot.com

Nessun commento:

Posta un commento